Quella linea sottile tra finzione e realtà
La prima stagione di Upload, serie televisiva creata da Greg Daniels, è stata pubblicata il 1º maggio 2020 su Amazon Prime Video. Dopo una settimana dalla pubblicazione, Amazon Studios ha rinnovato la serie per una seconda stagione disponibile probabilmente nel 2021.
La serie ha incassato i complimenti del pubblico anche se non sono mancate critiche riguardo uno sviluppo troppo poco elaborato della trama.
Serie leggera che strizza l’occhio a commedia, sci-fi e con una mai esagerata dose di romanticismo, regala allo spettatore delle pesantissime critiche alla società moderna.

L’ambientazione futuristica (ma non troppo), la presenza di differenti piani esistenziali (mondo dei “vivi” e mondo dei “morti”) e i pochissimi riferimenti al mondo reale esterno se non tramite le situazioni prettamente personali di alcuni personaggi, sono stati i principali artifici capaci di celare sotto ad un mantello distopico quello che ormai per molti è il dramma di inizio millennio, ovvero una costante “derealizzazione” dell’Io reale verso modelli e stereotipi sociali preconfezionati e mercificati. Partendo da questa prospettiva ecco che personaggi e situazioni assumono la loro vera connotazione: il meraviglioso “mondo dei morti” in cui si accede tramite disintegrazione della testa (metafora profondamente evocativa) altro non è che la rappresentazione della vita quotidiana dell’uomo moderno dematerializzata e trasferita sui canali telematici (pensiamo ai social media). Il protagonista viene intrappolato in quel mondo da entità che non credeva essere minaccia ma opportunità: internet come le AI sono un mezzo potente, un’energia che se incanalata positivamente potrebbe stravolgere gli attuali schemi di potere, e ciò ovviamente viene ostacolato da chi quel potere lo detiene; esemplificativo in questo senso è il ruolo della fidanzata e della potente famiglia, monopolista in quel settore, che senza alcuno scrupolo imprigiona il malcapitato. In quella prigione dorata finirà la fidanzata stessa, vittima anch’ella della visione distorta della realtà caldeggiata dai suoi stessi familiari (familiari che potremmo considerare essere gli attuali Giganti del web).

Infine non manca l’ormai diffusissima assistenza clienti a distanza, la sala controllo appare infatti come un call center dei giorni nostri (o più in generale un insieme di postazioni di telelavoro); in questo senso l’angelo custode è una persona che riconosce la condizione del proprio cliente di uomo snaturato e ormai orfano dei contatti umani (morto), ma che allo stesso tempo riconosce che proprio grazie a ciò quel lavoro (il suo) ha ragione d’esistere (questa condizione non fa che creare nell’operatrice un sentimento quasi di tenerezza nei confronti dell’assistito ma di impotenza verso il sistema costituito). In quest’ottica pensiamo a come l’e-commerce sia stato capace di cancellare il rapporto umano che intercorreva tra cliente e venditore e come ormai tutto si riduca ad una valutazione post vendita sia di merci che di persone (il famoso ranking). Una volta dentro, poi, sarà una tortura non avere “giga” disponibili (qualcuno che ci sia vicino), questo perchè davanti all’essenziale ci si renderà conto del rovescio della medaglia di quel mondo idilliaco e che in quell’inferno probabilmente sarebbe stato meglio non entrare. Benvenuti a Lakeview!