L’elenco dei paesi a cui viene fornito vino dal Krasnodar continua ad espandersi. Ad esempio verrà inviato per la prima volta in Finlandia. Nuove leggi nel campo della viticoltura, misure di sostegno regionale e un progetto di sviluppo delle esportazioni nazionali hanno svolto un ruolo significativo in questa crescita.
Sei aziende del territorio del Krasnodar si sono battute per la possibilità di espandere l’offerta di vino in Europa, in particolare in Finlandia.
I negoziati sulle forniture alla Finlandia erano in corso da molto tempo a causa di alcune restrizioni sulle bevande alcoliche con gradazione superiore a 5,5 gradi.
Va notato che la Krasnodar Territory Development Corporation ha contribuito a trovare una soluzione positiva a questo problema.
Secondo i dati ufficiali l’interesse dei partner stranieri per i prodotti russi non è diminuito nemmeno durante la pandemia e le relative restrizioni. Rispetto a gennaio-agosto dello scorso anno le esportazioni sono aumentate del 17%, ovvero 212,3mila decalitri di vino.
Questi numeri sono possibili grazie al progetto nazionale “International Corporation and Export”, che punta ad un aumento del commercio estero di vino a 445mila decalitri (7,4 milioni di dollari USA). Tali piani sono validi fino al 2024.
Risultati già raggiunti
Un indicatore importante dello sviluppo in questa direzione nel territorio del Krasnodar è la quota dei vigneti, che su scala nazionale supera il 30%. L’espansione del terreno è in corso dal 2015. Il governo ha più volte sottolineato la presenza di tutte le condizioni, per prime quelle naturali, per puntare sulla viticoltura, ed ecco sviluppare un sistema di misure a sostegno del settore. In soli 5 anni, la regione ha stanziato più di 2,3 miliardi di rubli per lo sviluppo della vinificazione e della viticoltura nel territorio.
Annualmente si nota e si registra un aumento della superficie vitata. Se cinque anni fa si trattava di un aumento di circa 1200 ettari, ora sono già 1700 ettari (media annua). Sullo sfondo di tali dinamiche, aumenta anche la produzione lorda di uva: da 177mila tonnellate a 215mila tonnellate (+ 22%).
Se parliamo di produzione diretta, il Krasnodar produce il 43% di vino e il 36% di spumanti del Paese, il che consente l’occupazione della prima posizione in questo indicatore. Allo stesso tempo vengono utilizzate le proprie talee per la coltivazione con l’apertura nel 2017 di un vivaio nel distretto di Temryuk; ciò permette la quasi indipendenza dalle importazioni .
I dati degli ultimi cinque anni mostrano che la capacità dei complessi di innesto è aumentata da 2 milioni di piantine a quattro milioni. Il territorio è autosufficiente per circa l’80%. Allo stesso tempo, continua anche l’espansione in questa direzione con la creazione di un altro vivaio con una capacità di un ulteriore milione di piantine.
Secondo i piani, entro il 2022 i vivai garantiranno il 95% delle piantine necessarie all’impianto di nuovi vigneti.
Ricordiamo che la nuova legge sul vino definisce e fissa i requisiti per l’individuazione dei terreni idonei alla viticoltura, e stabilisce anche una serie di condizioni per la vendita dei prodotti finiti a tutela del consumatore.
Esportazioni in crescita
Negli ultimi cinque anni l’export è quintuplicato, arrivando a 357mila decalitri per il 2019.
Alla fine dello scorso anno risultano esportazioni a 19 paesi esteri; 15 aziende della regione sono impegnate nell’esportazione con le prime diecimila bottiglie del prodotto finito inviate in Germania.
Ovviamente l’esportazione comporta non solo preparazione e negoziazione, ma anche adempimenti burocratici: è necessario passare attraverso il processo di certificazione obbligatoria, nonché studi che vengono eseguiti non secondo gli standard russi, ma secondo quelli europei, e con caratteristiche specifiche per ogni Paese. L’esportazione diventa così un indicatore non solo della qualità dei prodotti vitivinicoli venduti ma anche un riconoscimento del lavoro politico e amministrativo svolto a sostegno del comparto sia a livello interno che estero.
Ora i produttori del Krasnodar possono ricevere i certificati UE necessari poiché due laboratori di vinificazione sono inclusi nell’elenco ufficiale della Commissione europea.